Sciacalli

di Savatore Fina ciminnattiva

Sulle colline che circondano Ciminna (come sulle colline e sui monti di tutti i paesi siciliani) si cominciano a stagliare all’orizzonte le sagome di strani animali, che da lontano scrutano l’abitato e gli abitanti del paese; quando hanno il vento a favore, gli strani animali, annusano l’aria e cercano di capire gli umori della gente, cercano di studiare mosse e strategie per accaparrarsi il maggior numero di prede possibili.

I ciminnesi, quasi tutti individui molto scaltri e furbi, fanno finta di niente, ma li hanno già notati, hanno già visto che i dintorni del paese sono popolati da questi strani animali, che periodicamente (ogni 5 anni) calano da ogni dove in cerca di prede.
Il ciminnese, che (come tutti i siciliani) per definizione è scaltro e anche furbo, oserei dire intelligente, si mette lì tranquillo e aspetta.
Lui sa di che genere di animale si tratta, sa già quali saranno le mosse dello strano animale e ha già pronte le contromosse.
Ciascun ciminnese sa benissimo come difendersi da questo strano animale, (nome scientifico “canis aureus politicus sicanus”), cioè: sciacallo dorato politico siciliano) ciascun ciminnese ovviamente non si considera e probabilmente non è una preda, ma un cinico giocatore pronto a sfruttare i ciclici bisogni dello strano animale.

Lo “sciacallo politico siciliano” (che per comodità, d’ora in avanti, indicheremo con l’acronimo S.P.S.) è una specie di animale che vive e prospera sotto la protezione di condizioni climatico/ambientali favorevoli.

Questa specie animale, anche se in numero abbastanza ridotto da fare a volte pensare alla necessità di una legge che li dichiari specie protetta, perché a rischio estinzione, gode ancora di ottima salute.

Gli SPS, sono animali fondamentalmente pacifici, amichevoli e apparentemente addomesticabili, si nutrono delle tasse degli italiani e non disdegnano le pietanze europee.
L’SPS è un animale bonaccione, dall’apparenza simpatica e dall’atteggiamento gioviale, pronto alla stretta di mano, alla pacca sulla spalla e fino a qualche tempo fa anche al bacio sulle guance.

L’abitudine del bacio sulle guance, come forma di saluto, attualmente è caduta in disuso ed è accuratamente evitata dagli SPS perché (pare, si vocifera) porti sfortuna,
La convinzione (per molti una superstizione) che il bacio sulle guance a prede ed amici, sia foriero di sventura o addirittura (nei casi più pesanti) dei classici 7 anni di malannata, è nata perchè uno dei miglior esemplari di questa razza animale, della quale tutti noi siciliani andiamo fieri, è caduto in disgrazia proprio a causa di questo affettuosissimo modo di mostrare amore verso le proprie prede.

In tanti hanno studiato l’animale per capirne l’utilità all’interno del complesso ecosistema degli SPI (Sciacalli Politici Italiani), ma allo stato, nonostante gli sforzi dei migliori scienziati italiani ed europei, nessuno è riuscito a capirne il ruolo fino in fondo.

Gli SPS sono di diverso tipo: c’è chi mangia con la destra, c’è chi mangia con la sinistra, c’è chi mangia una volta con la destra e una volta con la sinistra (questa è una specie dentro la specie) e chi mangia direttamente con la bocca (in gergo sciacallesco si dice che sono mangiatori di centro), di sicuro tutti mangiano molto.

Infatti fin’ora gli scienziati hanno scoperto che uno dei tratti salienti che accomuna le varie tipologie degli SPS è la voracità.
Guai a lasciare un finanziamento, un contributo statale, un contributo europeo incustodito, è un errore irrimediabile, infatti gli SPS, alla loro vista non resistono, si lanciano con la bava alla bocca e la dentatura canina bene in evidenza e azzannano tutto quello che possono.
Altro tratto che accomuna tutti gli SPS, a detta degli scienziati, è la mancanza di interesse verso tutte quelle inutili consonanti e vocali, che taluni perditempo, mettono gli uni dopo gli altri per formare delle parole, in modo da poterle poi riportare su dei fogli bianchi che vengono rilegati insieme, per finire infine nelle mani di altri fannulloni che passano ore ed ore con queste cose in mano, che alcuni altri siciliani chiamano libri.

Gli SPS, orgogliosamente e tenacemente, evitano accuratamente di perdere tempo con questi inutili arnesi chiamati libri e preferiscono leggere (perché stranamente sanno leggere) i numeri sulle banconote che riescono a recuperare durante i 5 anni che passano ad occuparsi del bene privato loro o di qualche amico, e se proprio devono sforzarsi a leggere, allora preferiscono il rilassante e scontato GDS, redatto e scritto da amici loro che mai si sognerebbero di parlare di fatti fastidiosi per il quieto vivere degli SPS.

In questo periodo, gli SPS avendo concluso il periodo dei consueti 5 anni di vacche (per loro) grasse, sono pasciuti, tranquilli e sorridenti, hanno pascolato per 5 anni nei giardini e nelle tenute del Palazzo dei Normanni, dove passò la giovinezza Federico II di Svevia (e forse solo per questo motivo meriterebbe ben altri inquilini).

Sanno, gli SPS, di avere fatto il loro dovere, come al solito hanno mangiato (loro a sazietà) e hanno fatto mangiare (certo non tutti) i loro amici (altra specie animale della quale ci occuperemo in altra occasione).

Molti di loro hanno anche pensato a mettere da parte un pò di vettovaglie (who knows the future), consapevoli del fatto che ogni 5 anni anche in Sicilia si celebra un rituale tanto inutile, quanto assurdo, destinato a non cambiare niente, che da sempre si conclude con la sostituzione di alcuni SPS con altri SPS.

Infatti gli SPS, che controllano assieme ai loro amici, tutto il territorio e le istituzioni siciliane, ancora non sono riusciti ad abolire questa pratica inutile e primitiva chiamata elezioni, inventata da alcuni abitanti dell’antica Grecia (chiamati già allora con disprezzo “filosofi”).

Pratica inquadrata all’interno di un assurdo sistema di regole che qualcuno chiama democrazia e che gli SPS chiamano rottura di co….ni.

Anche la democrazia ha un suo colpevole teorico, che gli SPS cercano per eliminare, pare si tratti di un folle francese che risponde al nome di Montesquieu, il quale consapevole di essersi macchiato di colpe indelebili, si nasconde nei pressi di qualche cimitero, appunto francese.
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Per la verità oggi possiamo anche noi convenire tranquillamente con la tesi degli SPS, tesi che sostiene l’inutilità di queste cosiddette elezioni, come inutile è il loro risultato.

Infatti da quando Cavour ha deciso che anche l’isola a tre punte, poteva e doveva far parte politicamente della stivalica penisola, gli SPS hanno con metodo, costanza e dedizione lavorato affinché gli effetti dell’incomprensibile rito delle elezioni siano assimilabili al valore numerico dello zero assoluto.

Oggi dobbiamo ammettere con soddisfazione che gli SPS hanno raggiunto il loro obbiettivo, tant’è che dopo le elezioni quello che cambia sono solo un po’ di facce a Palazzo dei Normanni, ma la sostanza delle cose resta immutata.
E così i siciliani possono orgogliosamente ripetere a loro stessi, di essere i prodi eredi dei gattopardi.
Noi ciminnesi poi, possiamo essere orgogliosi il doppio di questa immutabilità delle cose sicule, perché proprio a Ciminna il Visconti venne a rappresentare importanti parti del suo capolavoro cinematografico, tratto dall’inutile fatica letteraria del nobile di Lampedusa, il quale essendo notoriamente un nottambulo perditempo, passava le sue ore a mettere assieme consonanti e vocali e a formare inutili parole frasi e concetti.
Ma ritorniamo a noi, fra qualche giorno gli SPS, unitamente ad un sottotipo di SPS che gli anglosassoni chiamano nobilmente “ass lickers”, invaderanno le nostre piazze e le nostre vie.
A Ciminna si piazzeranno nei luoghi più strategici, ci guarderanno con la loro espressione bonaria da padre di famiglia, ci chiameranno per nome e se ci avviciniamo troppo a loro ci offriranno il caffè al bar.
Gli SPS e gli ass lickers si rivolgeranno a noi con voce melliflua e suadente, ci ricorderanno qualche improbabile lontana parentela, qualche fatto che ci accomuna a loro, faranno con noi quattro simpatiche quanto inutili chiacchiere e infine e ci chiederanno di contribuire a rimandarli o a mandarli per la prima volta nei pascoli di Palazzo dei Normanni, dicendoci di scrivere il loro bel nome sul pezzo di carta che ci daranno al seggio elettorale.

Alcuni ciminnesi, (nonostante l’intelligenza) purtroppo vengono immediatamente ipnotizzati, perché gli SPS o gli ass lickers, sono in grado di pronunciare delle parole magiche tipo: Coinres; pensioni d’invalidità; pensioni di accompagnamento; forestale ed altre formule magiche sconosciute a noi mortali; o dei numeri magici tipo 118; legge 104, che hanno l’effetto sui malcapitati, di far perdere loro la volontà, nel senso che li rende privi di capacità di discernimento e di consapevolezza.

Questi malcapitati, dalle formule magiche privati della capacità di decidere e di pensare razionalmente, si uniscono agli SPS e li seguono felici, e li applaudono a qualunque fesseria l’SPS di riferimento dice e addirittura sorridono alle loro battute.

Su altri ciminnesi (o siciliani in genere) queste parole magiche non hanno un effetto risolutorio, questi non cadono del tutto sotto ipnosi quando ascoltano le paroline magiche (spesso sussurrate all’orecchio), costoro cadono in uno stato di semi-incoscienza, che consente loro una flebile ma decisa reazione.
Tale atto reattivo consiste nel dire agli SPS che il loro contributo lo daranno, ma a condizione che se L’SPS raggiunge i giardini di Palazzo dei Normanni, loro si piazzeranno al di fuori delle sue mura di cinta e aspetteranno qualche arancia che, ovviamente, l’SPS promette di lanciare.
Infatti questa seconda tipologia di siciliani da sempre pensa: tu (SPS) vai dentro a banchettare lautamente, almeno a me lasciami le briciole, consapevoli come sono che il bene comune è una invenzione di alcuni perditempo che gli SPS chiamano con odio “intellettuali”.

L’SPS è parzialmente contento anche di questa tipologia di preda perché fra i tanti ciminnesi semi coscienti qualche aiuto per arrivare ai giardini lo riceverà.

Infine occupiamoci della tipologia di preda che l’SPS detesta: quello che non si lascia ipnotizzare affatto, la preda che in realtà preda non è, che non perde la sua coscienza, e addirittura si dà impunemente da fare per svegliare gli altri dai benefici effetti (per gli SPS) del torpore dell’incantesimo.

Questa tipologia di siciliano esiste e prolifica anche a Ciminna, gli appartenenti a questa categoria hanno la cattivissima abitudine di pensare e di immaginare scenari sociali e politici diversi, questi sono capaci di credere che le cose possono cambiare e che anzichè sciacalli si possono eleggere persone normali.
Questa categoria di siciliani dice e pensa cose stranissime, e soprattutto è capace di restare vigile di non lasciarsi narcotizzare da formuline magiche varie, anche a costo di qualche prezzo e di qualche sacrificio e alla richiesta di aiuto (dell’SPS di turno) risponde con gentilezza e garbo: VAFFANCULO TU E I TUOI PARTITI.

L’SPS assorbe il colpo con calma e stile, e con un finto sorriso stampato sulle labbra dice al suo ass licker: “signati u nnomu ri stu curnutu”.

Oggi, oltre a questo strano e per fortuna sempre meno raro tipo di siciliano, che ha addirittura la maleducazione di rispondere Vaffanculo a chi, come l’SPS, ha tanto a cuore le sorti della Sicilia, solamente che prima vuole riempirsi la pancia lui, circola anche il nome di un insetto che sa saltare, cantare e reagire; anche questo insetto ama rivolgere dei garbatissimi: VAFFANCULO, a tutti questi SPS che hanno fatto dei siciliani un popolo senza libertà.

One Reply to “Sciacalli”

  1. Ho sempre pensato, e lo penso, che un amministratore, un politico, un consigliere debba utilizzare il proprio ruolo, per amministrare la cosa pubblica e mettersi a disposizione dei cittadini, invece di ultilizare il proprio ruolo e amministrare la cosa pubblica come un mezzo per raggiungere i propri obiettivi personali. SE un amministratore comunale su ogni decisione da prendere o su un’azione da svolgere guarda prima il proprio tornaconto personale , non potrà mai rendere un servigio alla cittadinanza; stiamo attenti che la peggiore razza sono quei politici o amministratori che si mettono a servizio di una parte dei cittadini, quelli che hanno dato il voto personale ad un singolo candidato, e che decidono di fare una scaletta dei problemi da risolvere dando priorità a quei problemi in cui rientrano i propri quartieri, i propri amici elettori ecc.ecc. e in ultimo le altre priorità! Credo che questo sia il vero problema di Ciminna, alcuni amministratori e consiglieri comunali fanno tutto in funzione del fatto che a goderne dei benefici siano i propri elettori personali e ciò significa utilizzare l’amministrazione comunale per raggiungere i propri obbiettivi. Molti di questi atteggiamenti sono sotto gli occhi di tutti, e ciò mi ha fatto entrare in quella schiera di ciminnesi , che vi assicuro essere abbastanza ampia, che iniziano a pentirsi di aver votato questa amministrazione, io come in tanti eravamo a conoscenza della scelta del sindaco di dividere un assessorato tra le quote rose, di altri accordi nessuno di noi ne era a conoscenza, e le risposte del candidato sindaco erano sempre le stesse, non ci sono accordi con nessuno, poi si deciderà tutti insieme; invece ognuno si era spartito la torta, anche quella del vicesindaco, erano 2 i pretendenti che le era stato promesso e invece e uscito il terzo! abbiamo alla fine dovuto aspettare 2 mesi per questa scelta, scelta che ad oggi non ha dato nessun beneficio …anzi! Speriamo che ci sia una sterzata , se no , tenendo conto anche del fatto che tra qualche giorno scenderanno in campo i candidati regionali, vedremo lo sfascio generale.

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