di Agorà Ciminna Si è svolta il 5 dicembre, presso lo Spazio Teatro 89 di Milano, la serata finale del Concorso Lirico Internazionale “Giancarlo Aliverta”, indetto dall’associazione “Voce All’Opera” e patrocinato dal Ministero della Cultura, dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e da Asso Lirica (Associazione Nazionale Artisti della Lirica). La giuria, formata dai Maestri Marco Taralli, Marco Tutino e Pierangelo Valtinoni, ha decretato vincitore per la categoria compositori il Maestro ciminnese Salvatore Passantino, che durante la serata ha…
di Agorà Ciminna Sono più di trenta le nomine dell’arcivescovo di Palermo S.E.R. mons. Corrado Lorefice che sono state appena pubblicate sul sito della Diocesi, molte di queste riguardano gli avvicendamenti nelle parrocchie di Palermo e provincia. Tutte le nomine e le altre disposizioni entreranno in vigore il 15 settembre 2023, trentennale del Martirio del Beato Giuseppe Puglisi. Cambia ancora una volta il parroco di Santa Maria Maddalena in Ciminna, l’arcivescovo ha nominato il ciminnese don Mario Cassata che lascia…
di Agorà Ciminna “Tanto Pé Cantà” lo sanno bene i componenti del coro dell’associazione AUSER Ciminna APS-ETS composto da 13 soci che cantando insieme e con un sorriso trascorrono (e fanno trascorrere) in allegria le proprie serate. La sede AUSER Ciminna nasce nel 2019 e si propone, oltre a fornire servizi di assistenza a disabili e anziani soli, l’organizzazione di attività ludico-ricreative quali: tour culturali volti alla scoperta della nostra isola, corsi di ginnastica dolce, scuola di ballo, tornei di…
TI CUNTU UN CUNTU – 32° PUNTATA Per non dimenticare, rivolto alle nuove generazioni. OGGETTO LA TOSATURA DELLE PECORE In questa puntata del video vi racconto la tosatura delle pecore avvenuta questa mattina nella contrada santa Caterina, già ex feudo delle monache Domenicane del convento di Santa Caterina in Palermo, nell’azienda agricola dei fratelli Rizzo. La tosatura delle pecore è un momento non solo di lavoro per i pastori che con l’arrivo dell’estate devono togliere il manto di lana di…
TI CUNTU UN CUNTU – 31° PUNTATA Per non dimenticare, rivolto alle nuove generazioni “La devozione a “Sant’Onofrio pilusu” .. In questo video vi parlerò della devozione a Sant’Onofrio detto “pilusu” anticamente molto venerato a Ciminna. Alla fine del XVI fu fondata una confraternita sotto il titolo del santo, ed aveva sede presso la chiesa di San Francesco d’Assisi dove ancora oggi è presente una bellissima cappella con una pittura olio su tela che raffigura il santo anacoreta in atto…
Il primo question time (o interrogazione parlamentare) della storia è avvenuto nel Parlamento inglese, culla della democrazia parlamentare così come la conosciamo noi, il 30 aprile 1969.
Certo la Sicilia vanta il Parlamento più antico d’Europa, che tuttavia si è distinto per pratiche che poco hanno a che fare con la trasparenza dell’azione amministrativa e ancora meno con la democrazia vera.
Nonostante la giovane età, il question time è oggi ritenuto uno strumento importante da tutti i politici illuminati, ed è stato adottato da tutti i parlamenti e da tutti i consessi elettivi europei e italiani.
Per trascinamento lo strumento delle interrogazioni e delle interpellanze, è arrivato ad essere adottato anche nei consigli comunali dei piccoli comuni come il nostro; nei consigli comunali si chiamano interrogazioni o interpellanze consiliari.
Quindi anche a Ciminna il regolamento consiliare consente ai consiglieri comunali di presentare interrogazioni e interpellanze al sindaco e agli assessori, per chiedere chiarimenti circa le scelte e i fatti amministrativi.
C’è una sostanziale differenza tra l’interrogazione e l’interpellanza.
L’interrogazione: è uno strumento di sindacato ispettivo che consiste in una domanda scritta di uno o più consiglieri che puo essere rivolta al sindaco a ad un assessore, per sapere se un fatto sia vero, se qualche informazione sia arrivata al sindaco o se sia esatta, o ancora se il sindaco intenda comunicare al consiglio documenti o notizie, oppure abbia preso qualche provvedimento su un dato fatto.
L’interpellanza: è una domanda scritta da uno o più consiglieri su aspetti generali della condotta politica della Giunta e quindi va rivolta all’intero organo di governo comunale, cioè la giunta.
Anche a Ciminna i consiglieri comunali si avvalgono di questi strumenti.
Personalmente credo che questo strumento sia molto utile sia ai consiglieri che al sindaco e agli assessori, perché dà la possibilità agli uni e agli altri di far conoscere o di spiegare meglio fatti e scelte amministrative e quindi consente ai cittadini di approfondire le ragioni e la fattispecie delle vicende amministrative. In ultima analisi è uno strumento che consente a chi ci amministra di spiegare meglio ai cittadini la propria azione politico/amministrativa.
Se questo strumento non viene usato nella giusta maniera evidentemente gli amministratori non rispettano i cittadini e non sono democraticamente maturi.
Precedentemente avevo assistito a due sedute del Consiglio Comunale, durante i quali si erano svolte alcune interrogazioni, dalle quali i consiglieri interroganti non sono mai riusciti a cavare un ragno dal buco, fondamentalmente le risposte degli amministratori interrogati sono sempre state evasive e talvolta fuori tema.
Pare che al Sindaco manchi la consapevolezza di cosa sono e perché sono state istituite le interrogazioni consiliari.
Il sindaco infatti mostra una trasparente irritazione a rispondere alle istanze dei consiglieri, come se fosse interrogato su fatti personali.
Pare che il sindaco non abbia piena consapevolezza, che lo scopo dell’interrogazione è quello di chiarire taluni aspetti delle sue scelte amministrative e che inoltre gli dà la possibilità di esplicitarne le ragioni, non tanto agli interroganti ma ai cittadini per conto e per l’interesse dei quali i politici dovrebbero operare.
Ieri sera su alcune interrogazioni trattate, il sindaco si è (mutuando un termine maggiormente usato in altri contesti) avvalso della facoltà di non rispondere, suggerendo al consigliere interrogante di andarsi a leggere le risposte nei documenti del comune, aggiungendo che questi sono pubblici.
C’è da restare basito.
Perché questo atteggiamento al limite dell’omertà? Cosa c’è da nascondere, a maggior ragione che i documenti (come dice lui stesso) sono pubblici?
Ritengo profondamente sbagliato chi il sindaco assuma una tale condotta.
Il consiglio comunale, per un comune, è la sede dove si amministra la cosa pubblica locale nell’interesse di tutti e nella massima trasparenza e collaborazione, dove il sindaco non può dire: non voglio rispondere vada a leggersi le carte che sono pubbliche. Ma dove siamo? Chi amministra è tenuto a dare conto del prorpio operato anche rispondendo alle interrogazioni consiliari.
Voglio anche esprimere la mia opinione sull’operato dei consiglieri di minoranza, nella fattispecie della gesione delle interrogazioni da loro presentate, devo dire con franchezza che lo trovo poco efficace e per certi versi e in alcuni frangenti strumentale.
Chi come me, ha ascoltato le risposte degli amministratori interrogati, ha solo capito che questi non hanno risposto o che hanno dato risposte evasive, fuorvianti e parziali, quindi il cittadino sull’oggetto dell’interrogazione, all’oscuro era nel momento in cui è entrato per assistere alla seduta di consiglio e all’oscuro è uscito quando il consiglio si è concluso. Quindi la missione del consigliere che ha prodotto l’interrogazione può dirsi fallita al 100%, tranne che lo scopo della missione, non fosse quello di alzare inutili polveroni, cosa che non credo.
Io penso che i consiglieri interroganti, non debbano limitarsi a ritenersi insoddisfatti della risposta del sindaco o dell’amministratore interrogato oppure a fare polemica, bensì, considerato che tutti gli atti della giunta, del sindaco e dei capi area sono pubblici, i consiglieri interroganti devono entrare in aula conoscendo pienamente la verità sull’oggetto dell’interrogazione consiliare, in modo da ristabilire, in sede di replica, la verità (se non fosse stata detta) oppure di dire quello che l’amministratore interrogato ha omesso o non ha voluto dire. Perchè il fine prinipe dell’interrogazione è fare emergere la verità sull’oogeeto trattato.
Le interrogazione così svolte sembrano solo una pratica fine a se stessa, finalizzata allo scontro e alla polemica, e credetemi cari amministratori di maggioranza e di minoranza, che i ciminnesi di scontri e di polemiche ne hanno piene le scatole, soprattutto in questo periodo.
Insomma io credo che quello che non dice l’amministratore interrogato lo deve dire l’interrogante, se poi l’amministrazione dovesse porre ostacoli al consigliere nel reperire le necessarie notizie allora sempre il consiglio è la sede propria per denunciare eventuali atti di ostruzionismo.
Entriamo adesso nel merito di un paio delle interrogazioni trattate ieri sera.
Per quello che riguarda la prima interrogazione, presentata dal consigliere di minoranza Francesco Faraci, onestamente non ho capito bene a cosa mirasse, o meglio posso supporre che molto probabilmente mirasse a conoscere la verità sulle voci che da tempo si rincorrono in paese, circa una mega bolletta di un telefono cellulare in uso ad un amministratore della passata amministrazione, dall’ammontare di alcune migliaia di euro pervenuta al comune.
Mi sento di suggerire al consigliere interrogante che se lo scopo era quello di fare chiarezza circa l’esistenza o meno di questa bolletta, allora lui doveva già esserne in possesso e mostrarla ai consiglieri e ai cittadini presenti. Se lo scopo dell’interrogazione era un altro allora lo espliciti meglio perché credo che non lo abbia capito nessuno, tanto più che non c’è stata una vera e propria replica alla risposta del sindaco.
Un’altra interessantissima interrogazione è stata presentata dal capogruppo di minoranza Salvatore Mannina, che chiedeva di conoscere la situazione finanziaria del comune.
Anche qui abbiamo assistito al gioco delle tre carte: questa vince questa perde, alla fine di sicuro ha perso la chiarezza e la trasparenza, perché sulla situazione finanziaria del comune ne sappiamo esattamente quanto ne sapevamo prima. Anche qui atteggiamenti omertosi, evasivi e fuorvianti da parte di tutti gli attori in scena.
L’unica novità certa è che l’assessore al bilancio Gino Sarullo, dopo 6 mesi dall’insediamento ancora brancola nel buio circa l’esistenza o meno di debiti fuori bilancio. Ma chi lo deve conoscere il bilancio, il custode del cimitero, o il giardiniere del comune? Ma che ha fatto fin’ora l’assessore Sarullo a parte scoprire che si dovevano aumentare le tasse e le tariffe?
Se diamo per vero che il sig. Sarullo non conosce se ci siano o meno debiti fuori bilancio, per trascinamento possiamo affermare che egli brancola nel buio anche sulle condizioni generali del bilancio comunale. Perchè uno il bilancio o lo conosce tutto o non lo conosce affatto.
Ma qui i conti non mi tornano più, perchè badate bene che stiamo parlando dello stesso assessore Sarullo, (non di un suo omonimo) che nel consiglio comunale scorso, quello della mattanza delle finanze delle famiglie ciminnesi, dove sono state aumentate tutte le tasse e le tariffe, ci aveva detto che se il consiglio comunale non avesse approvato gli aumenti, il comune sarebbe andato in dissesto finanziario.
Quindi possiamo affermare senza tema di smentita che l’assessore al bilancio conosce il bilancio solo quando gli conviene e deve minacciare catastrofi, mentre quando si tratta di dire la verità sui debiti fuori bilancio, allora si converte anche lui all’omertà politica, allora non sa nulla di bilancio, allora dice che attende che gli uffici chiariscano.
Sulle ragioni vere di questo ridicolo gioco delle parti, siamo di fronte al segreto di Pulcinella.
La verità vera è che tutti i protagonisti principali di questa amministrazione hanno le mani legate, ma chi fa la figura peggiore in quanto assessore al bilancio è Gino, che sconta più degli altri, quello che io ho definito il peccato originale della politica ciminnese.
L’assessore al bilancio è costretto a mantenere un atteggiamento “prudente” e ad esibirsi in una spettacolare quanto improbabile arrampicata sugli specchi, per non irritare l’ex sindaco che adesso è assessore nella sua stessa giunta, e cosa ben più grave, per la tenuta della maggioranza consiliare, è anche consigliere comunale.
Ma l’interrogante nella sua replica purtroppo fa cilecca.
Anche su questa interrogazione la replica del consigliere interrogante è stata, a mio giudizio, poco efficace.
Io credo che il consigliere Mannina doveva portare in consiglio le carte e i documenti necessari a fare chiarezza, doveva dire come, quanto e perché esistono i debiti fuori bilancio, insomma se la chiarezza non viene dalla maggioranza (per ovvi motivi), allora deve venire dalla minoranza, altrimenti meglio non fare più nessuna interrogazione. Un’altra occasione persa. Attendiamo con pazienza.
Scusate adesso una esternazione personale e poi mi taccio (come dicono i colti); molti amici mi chiedono chi me lo fa fare, perché perdo il mio tempo appresso a queste cose, che tanto niente cambierà mai.
A questi amici rispondo da qui dicendo che tutto è già cambiato, non per merito mio certamente, ma per merito dei tanti che hanno creduto e credono che una classe politica migliore è possibile, da parte mia voglio dare il mio contributo a fare in modo che anche a Ciminna si possano avere in futuro amministratori che operino in maniera diversa e che non abbiano le mani legate, mi stava scappando di dire una classe politica giovane, ma ormai quando cerco di dire questa frase mi mordo la lingua in automatico.