Una amministrazione ridotta a vegetare con l’insidia di chi ha tramato dentro le mura domestiche.

da mannina.blog


salvatore manninaBasta spulciare l’albo pretorio online del Comune di Ciminna per renderci conto di quello che è il vigore amministrativo della nostra Giunta Municipale. 

L’ultima delibera di giunta con cui l’esecutivo fa una scelta, è la n° 44 del 4 giugno 2013; con essa l’amministrazione dava un atto d’indirizzo all’UTC per l’avvio urgente delle procedure relative alla richiesta di personale per il servizio raccolta RSU e pulizia del territorio comunale. Procedura di cui nulla si sa più, in quanto, a mio avviso, viziata nella procedura e nella forma.

Da allora nulla e niente più.Questo evidenzia, l’incapacità di questo esecutivo di avere iniziativa relativamente alle scelte che l’amministrazione dovrebbe fare per garantire, come ho detto dal mio intervento pubblico, almeno la dovuta e doverosa,
ordinaria amministrazione.

Assistiamo all’assoluto immobilismo dell’esecutivo nel fare le doverose scelte, alleviando la vertenza rifiuti; vertenza che comincia ad assumere i contorni dell’emergenza, visto quello che si sta accumulando, come rifiuti, nella zona canale. Assistiamo all’inerzia di
un esecutivo, incapace di avere un ruolo principe nella predisposizione del bilancio di previsione 2013. Gli uffici  lavorano senza nessuna indicazione politica, sostituendosi nel ruolo politico, che spetta al Sindaco, alla giunta e al consiglio comunale.

Tares, IMU, addizionale IRPEF, dovrebbero essere cavallo di battaglia di un ufficio di presidenza consiliare.

Invece il nulla, l’immobilismo, l’assenteismo, insomma l’assoluta marginalità istituzionale.

Ma si può pretendere qualcosa di più, da una rappresentanza istituzionale, che oramai sta affogando nella
sterile contemplazione di un esecutivo che sempre più sta diventando autoreferenziale e privo di identità politica: le ruggini stanno prendendo sempre più il sopravvento. 


Vox popoli racconta che qualche settimana fa, a Palermo si è svolta una riunione tra vari soggetti che rappresentano una parte della minoranza e una parte della maggioranza. Poi, tutto si è arenato perché impegni improvvisi hanno costretto qualcuno ad abbandonare il percorso che si era deciso di fare. Ma cosa, si era deciso di fare? Questo rimane
un mistero. Ora mi chiedo: ma di cosa possono avere discusso gli amministratori delegati di una parte della minoranza e di una parte allargata della maggioranza? Forse trovare i numeri per mettere in difficoltà il Sindaco
e il suo Vice; speriamo. 


Ma oggi le condizioni, rispetto a ieri sono cambiate, e radicalmente. Oggi è il tempo in cui i delfini debbono
dimostrare di avere una propria identità e una propria colonna vertebrale, e da soli devono cominciare a muoversi in un mare, infestato di squali. Un conto è vivere in cattività, un altro ancora, è quello di affrontare il mare aperto. Ed
allora che si fa? Di necessita, qualcuno ne dovrà fare virtù, magari affidandosi sotto la patria potestà di chi (il Sindaco) gli potrà garantire, ancora, un poco di visibilità. E di quello che avevano discusso fino a ieri, nella stanze palermitane? Alcuni spingeranno per andare avanti, altri faranno finta di nulla, perché troppo pericoloso, avventurarsi in una selva oscura, senza una guida spirituale.

Staremo accorti e vedremo.       

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