Dalla Sicilia alla foresta africana quel chirurgo che fa i miracoli

 

Su segnalazione dell’insegnante Saverio La Paglia vi proponiamo l’articolo di Siciliainformazioni.com scritto da Mariangela Di Natale, che ci racconta la storia della missione in Africa del chirurgo ciminnese Leone Albanese insieme alla figlia Ninni, un’esperienza unica che dimostra sempre quanto i ciminnesi con le loro capacità professionali e personali sono vanto a Ciminna  e nel mondo.

Dalla Sicilia alla foresta africana quel chirurgo che fa i miracoli

di Mariangela Di Natale

Document-6Dalla Sicilia alla foresta africana. Lasciano le corsie dei loro ospedali o i loro studi privati e vanno nei luoghi dimenticati dal mondo. Sono i tanti volontari italiani, del Centro Cristiano Efraim, che hanno scelto di offrire un aiuto concreto, un sostegno morale e fisico, alle popolazioni del Kasue, nel cuore del Kenya.

“Una drammatica realtà. La maggior parte degli adulti, non ha mai visto un medico,alcuni non ricordano la loro età. I bambini soffrono per lo più di patologie respiratorie o di micosi”, racconta Leone Albanese, un apprezzato chirurgo palermitano, che ha rinunciato alle sue vacanze estive, per curare uomini, donne e bambini del Kasue, un villaggio di 3000 abitanti, a 130 kilometri dalla Capitale Nairobi.

È stata la figlia, Ninni, una brillante studentessa universitaria, a convincere il padre ad intraprendere questa esperienza di forte impatto emotivo e di grande umanità, nell’ambito del progetto “Missione Kenya” della comunità di Messina Efraim. Il giovane medico ha così provveduto a mettere in valigia alcuni ferri chirurgici, fonendoscopio, pinze, forbici, fili da sutura, la cassetta di pronto soccorso e svariati farmaci forniti anche dall’associazione volontaria messinese.

 Dal 13 di agosto ad oggi, il dottore Albanese, ha operato e curato circa 250 indigeni, tra adulti e bambini, per fratture, malformazioni e patologie varie, compresi casi di malaria e Hiv. “L’assistenza sanitaria, in questa parte del continente africano, è per lo più a pagamento- spiega il chirurgo siciliano- e gli abitanti devono affrontare circa tre ore di auto su una strada sterrata, per raggiungere l’ospedale più vicino che si trova a Nairobi”. L’organizzazione Efraim, presieduta dal Pastore Tindaro Smeraldi, dal 2012 si spende per lo sviluppo socio-economico del paesino di Kasue.

“In Kenya il 40% dei bambini non riesce a vivere per più di due anni a causa della mancanza di strutture ospedaliere, malnutrizione e scarse condizioni igieniche- ci riferisce Umberto Silipigni- maresciallo della Guardia Costiera, supervisore e tesoriere della Missione, e le poche cliniche presenti in quella regione sono a Kitui a decine di chilometri di distanza da Kasue. Già molte opere umanitarie sono state intraprese dal Centro Cristiano a favore di questa causa, come l’adozione a distanza(circa 65 bambini adottati), che garantisce 3 pasti giornalieri, l’iscrizione scolastica e l’acquisto di un ettaro di terreno in cui è stato scavato un pozzo per l’acqua potabile e coltivato a piante varie per poter sfamare i bisognosi. Inoltre dal 26 febbraio 2016 abbiamo iniziato i lavori per la costruzione di una clinica ostetrica e pediatrica che sarà completata tra settembre e ottobre”.

L’obiettivo dell’organizzazione missionaria, è quello di migliorare le condizioni di vita di queste popolazioni che vivono un forte disagio socio-sanitario. “Qui le madri partoriscono in condizioni estreme, senza alcun tipo di assistenza sanitaria- aggiunge il dottore Albanese- vivono in situazioni precarie e solo da un paio d’anni è stato realizzato un pozzo, con una portata d’acqua di 18 m3/h per soddisfare i fabbisogni della piccola popolazione. I bambini di Kasue ogni giorno dovevano percorrere un lungo e impervio percorso per un bicchiere d’acqua, per raggiungere l’unico punto di approvvigionamento idrico, cioè i pozzi a cielo aperto, profondi e difficilmente raggiungibili”.

Così i bambini di quel villaggio a pochi chilometri da Nairobi, hanno dal 10 ottobre 2014 un pozzo tutto per loro a due passi da casa e a breve completata, una clinica ostetrica e pediatrica. Assistito quotidianamente dalla figlia, Ninni, che fa non solo da infermiera ed interprete nella lingua locale, lo swahili e l’inglese, ma si occupa anche di intrattenere i bambini nei campus (con giochi, attività di alfabetizzazione e distribuzione del cibo), il medico siciliano è un esempio tra i tanti professionisti siciliani che avvertono l’esigenza di dare assistenza a popolazioni meno fortunate. Nel caso specifico a quelle dell’Africa orientale.

“La mia missione Kenya ha avuto inizio dal 2004, dopo svariati viaggi in Africa. Ho visto sia la parte orientale del Kenya che la parte occidentale- ha riferito il Reverendo Smeraldi a siciliainformazioni- ma il bisogno era più nella parte orientale. Questa visione è stata sposata da alcuni membri del centro cristiano che mettendosi in moto han fatto si che la missione crescesse soprattutto senza nessuno scopo tranne quello di aiutare in maniera incondizionata la piccola comunità del villaggio di Kasue nella contea di Kaanzoni – kitui”. L’organizzazione non governativa NGO(non governmental organization) Efraim, pienamente riconosciuta come non-profit, senza clamore mediatico, senza aiuti, senza sovvenzione alcuna, animata dalla forza del Pastore Tindaro Smeraldi e da tanti volontari, spera di ampliare l’orizzonte di una missione che ha già dato una svolta alle famiglie di Kasue con il solo fine di restituire la dignità della condizione umana.

 

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