Sabato 13 maggio, si presentano due volumi su Paolo Amato Siciliano di Ciminna architetto del Senato di Palermo

Presentazione di Estetica e retorica del barocco in Sicilia a cura di Vito Mauro Presentazione di Francesco Vergara Caffarelli nota introduttiva di S.E. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo.

Vol. I

Paolo Amato, il genio di Ciminna nella fœlicissima Panormus

Interventi di

Giacomo Gianfranco Badami, Nello Caruso, Rita Cedrini, Evelina De Castro, Paola Scibilia, Santina Grasso, Pietro Gulotta, Giovanni Isgrò, Marco Rosario Nobile, Domenica Sutera,  Domenico Passantino, Claudio Paterna, Stefano Piazza, Tommaso Romano, Mons. Filippo Sarullo, Maria Antonietta Spadaro, Mons. Gaetano Tulipano.

«I due volumi che raccolgono gli interventi di vari Autori intorno alla figura e all’opera di Paolo Amato, in occasione del terzo centenario della morte, sono il più efficace e prezioso omaggio che la sua terra d’origine, Ciminna, poteva dedicargli, in nome di una riscoperta e valorizzazione del ruolo centrale che egli svolse nella cultura siciliana d’età barocca, a cavallo tra XVII e XVIII secolo.»

«I promotori della pubblicazione hanno saputo sollecitare i contributi di Autori di varia estrazione disciplinare con l’intento, brillantemente conseguito, di lumeggiare i vari aspetti dell’opera dell’artista, sfruttando tutte le fonti disponibili, da quelle bibliografiche a quelle documentarie ed iconografiche, con il risultato di fornire al lettore un approccio interdisciplinare ad opera di storici dell’architettura e dell’arte, antropologi, teorici della rappresentazione, teologi. Ciascuno di essi ha tratteggiato, secondo la propria visuale di studioso, alcuni specifici aspetti della biografia intellettuale ed artistica di Amato, del contesto storico-sociale in cui egli si muove, delle realizzazioni – perenni ed effimere – portate a termine in oltre mezzo secolo di febbrile attività.».

 Dalla presentazione di Francesco Vergara Caffarelli

 Vol. II

Paolo Amato, siciliano di Ciminna architetto del Senato di Palermo

di Arturo Anzelmo

«Il saggio di Arturo Anzelmo, però, non è soltanto una storia di formazione, che sarebbe già tanto, ma anche, in conclusione, esso ci fornisce una vasta e poco conosciuta documentazione sull’attività svolta da Paolo Amato a Ciminna, un luogo che, ovviamente, l’architetto continuò a frequentare, insieme ad altri come Baucina, ove pure si ricorda la sua attività e, forse Ventimiglia di Sicilia. Anche le opere ciminnesi, quali per un motivo, quali per un altro -non vogliamo certo togliere la parola all’Autore- sono molto utili per ricostruire la professionalità di don Paolo, chiarendo presupposti di altri suoi interventi […].».

«Con questo fondamentale e nuovo tassello, una carriera lunga e fortunata si fa certamente più comprensibile, confermando ancora una volta l’assoluta centralità di Paolo Amato nel barocco palermitano, quel periodo così coinvolgente e così rappresentativo di tutto ciò che è palermitanità, sicilianità, mediterraneità.».

 Dalla nota introduttiva di Maria Clara Ruggieri Tricoli.

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