Viaggi ed escort con i soldi della formazione, tra i 17 arresti anche Francesco Riggio

di Agorà Ciminna

E’ una vera e propria bufera quella che sta investendo in queste ore la regione, le due indagini della Procura, coordinate dall’aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Maurizio Agnello, Sergio Demontis, Gaetano Paci, Alessandro Picchi e Pierangelo Padova, si sono concentrate sul Ciapi, uno dei più grossi enti di formazione, e sui Grandi Eventi organizzati dalla Regione siciliana.

Due collaboratori del manager Faustino Giacchetti parlano e svelano il sistema delle tangenti che ha funzionato per anni.  Giacchetti è l’anello collante tra le due indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, attorno al quale hanno individuato un sistema di tangenti  legati anche a società a lui riconducibili. Sono quindici milioni di euro, la cifra che  la Regione Siciliana aveva stanziato per avviare all’apprendistato 1.500 disoccupati, ma solo 18 giovani hanno avuto un contratto. E la gran parte dei soldi, fra il 2008 e il 2012, è finita nelle tasche di manager e politici, attraverso viaggi, cene, regali, auto, compravendite immobiliari false, fatture gonfiate e persino escort.  “Il sistema Giacchetto” secondo gli inquirenti avrebbe permesso al project manager di accumulare un vasto patrimonio. Giacchetto nato a Canicattì nell’Agrigentino, è laureato in Economia, negli anni è diventato uno dei massimi esperti nell’intercettare i fondi europei riservati ai piani per la comunicazione. Da re della pubblicità è diventato così il corruttore della politica siciliana. In manette ex assessori, burocrati e politici, in tutto sono quarantatré gli indagati chiamati a rispondere di corruzione, di finanziamento illecito ai partiti o di entrambi i reati. Società e milioni di euro sequestrati.

FRANCESCO-RIGGIO
Avv. Francesco Riggio

Tra gli arrestati il ciminnese avv. Francesco Riggio ex direttore del Ciapi coinvolto nel “sistema Giacchetto”, candidato alle ultime regionali con il Pd e il principale sostenitore della lista “Lavoro e Libertà”  del sindaco Vito Catalano.  Tutti gli altri nomi sono di politici da sempre votati nel seggio ciminnese, molti di loro infatti sono legati a diversi politici locali, da ieri in paese non si fa che parlare d’altro. Tutti cercano curiosità e informazioni sulle sorti del politico numero uno di Ciminna: mister 404.

“Giacchetto ha creato un vero e proprio sistema criminale, attraverso continui favoritismi ed elargizioni erogate a funzionari pubblici, politici, soggetti a vario titolo operanti nel settore della comunicazione e della pubblicità”, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luigi Petrucci. E così da semplice collaboratore del Ciapi, ne sarebbe diventato il deus ex machina. Riuscendo ad allungare le mani sull’attività dell’assessorato regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, e dell’Agenzia regionale per l’impiego.

Oltre al presidente del Ciapi l’avvocato Francesco Riggio, avrebbero fatto parte del “sistema Giacchetto” anche Gaspare Lo Nigro, direttore, oggi in pensione, dell’Agenzia per l’impiego. E poi ci sarebbero i politici con cui “si programmavano e si studiavano le strategie di sistema”. In cella sono finiti con l’accusa di corruzione gli ex assessori regionali Gianmaria Sparma e Luigi Gentile. In cambio della compiacenza nei confronti di Giacchetto avrebbero ottenuto concessioni in uso gratuito di appartamenti, viaggi, sponsorizzazioni e corposi contributi per per le campagne elettorali. E persino biglietti gratis allo stadio per assistere alle partire del Palermo. Rinaldo Sagramola, ex amministratore delegato della società rosanero, è indagato per truffa. La sua vicenda è legata all’emissione di due fatture al Ciapi per degli spazi pubblicitari mai resi.

cascio tribunale

Nell’ambito della prima trance dell’indagine, quella relativa ai soldi della formazione professionale, sono indagati diversi nomi noti della politica regionale. Anche loro avrebbero beneficiato dei generosi regali di Giacchetto e compagni. Ecco i politici indagati: gli ex assessori al Lavoro Carmelo Incardona (An) e Santi Formica (Pdl), l’ex consigliere comunale di Palermo Gerlando Inzerillo (Grande Sud), sono chiamati in causa per corruzione. Di finanziamento illecito ai partiti devono invece rispondere: Salvatore Sanfilippo (candidato sindaco al Comune di Santa Flavia, Palermo), Nicola Leanza (ex assessore al Lavoro, oggi deputato regionale e fino a qualche settimana fa capogruppo dell’Udc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd attualmente sotto processo per concussione), Nino Dina (ex deputato regionale Udc), Salvino Caputo (ex deputato regionale Pdl, di recente decaduto dall’assemblea regionale siciliana dopo una condanna definitiva per tentato abuso d’ufficio). Questa mattina, i finanzieri hanno perquisito diversi uffici dell’Assemblea .

Gli altri arrestati:  Luigi Gentile(l’ex deputato e assessore regionale di Fli);Domenico Di Carlo ( rappresentante legale del Pid) ; Giammaria Sparma (dirigente generale della Regione ed ex assessore); l’imprenditore Pietro Messina. Ai domiciliari vanno l’imprenditore Massimiliano Sala, e due funzionari del Ciapi, Carmelo Bellissimo e Sandro Compagno. Una seconda ordinanza in carcere, per l’indagine riguardante quattro gare dei cosiddetti “Grandi eventi” della Regione, è stata notificata ancora a Giacchetto, all’imprenditore Luciano Muratore, al funzionario regionale Antonino Belcuore: devono difendersi dall’accusa di turbativa d’asta. Ai domiciliari, con l’accusa di corruzione, vanno invece il dirigente dell’assessorato al Turismo Elio Carreca e l’ex vicario del capo di gabinetto dell’assessore al Turismo Bruno De Vita.

2 Replies to “Viaggi ed escort con i soldi della formazione, tra i 17 arresti anche Francesco Riggio”

  1. Vicende che anche se ancora tutte da verificare dalla magistratura, mostrano un quadro molto fosco della gestione dei soldi pubblici e indicano che anche questa legislatura regionale può “ambire” a raggiungere il livelli numerici di deputati regionali indagati di quella passata.
    Per quello che riguarda Ciminna questa vicenda,ove confermata segna il declino della componente politica che a Ciminna ha contribuito in modo determinante a fare eleggere l’attuale Sindaco e che in questa amministrazione è rappresentato in maniera importante, almeno per quello che riguarda i ruoli amministrativi.

  2. Il nostro sistema giudiziario ha molti difetti, ma da la possibilità a tutti i cittadini di difendersi in tre gradi di giudizio, di cui il primo diviso in tre fasi. Riteniamo che non mancherà a nessuno dei nominativi oggetto dell’inchiesta la possibilità di difendere le proprie posizioni. Visto le latenti insinuazioni che qualcuno muove contro chi invece tenta di spronare i cittadini ciminnesi ad attivarsi per il bene di Ciminna, è doveroso dire, che nessuno di noi ha infangato o denigrato il nostro paese. Negli articoli pubblicati su LiberaMente Ciminna, in merito alle due vicende citate, abbiamo semplicemente riportato fatti di cronaca, citando peraltro pure le fonti. Inoltre non sono mai state fate considerazioni su persone, fatti e circostanze sugli argomenti citati. Ci siamo limitati esclusivamente a riportare la cronaca attraverso gli organi di stampa locali e nazionali. Se qualcuno tra i vari locali pubblici ciminnesi e tramite FB, vuole fare passare messaggi non veritieri, affibbiandoli impropriamente alla nostra Associazione sta sbagliando strategia. Per fortuna i ciminnesi hanno acquisito uno stato di maturità tale da potere valutare i fatti indipendentemente da chi li dice e chi li commenta. La coerenza e l’onestà delle azioni ripagano sempre.

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