Rosario Priolo inaugura “Ti cuntu un cuntu” iniziativa per mantenere viva la memoria storica.

di Agorà Ciminna

“Ti cuntu un cuntu” è l’espressione rivolta dai grandi verso i più piccoli per predisporli all’ascolto di un racconto, una storia oppure un semplice aneddoto. Di solito i protagonisti sono dei personaggi del passato, reali o immaginari come ad esempio il famosissimo Giufà. Ma questa non è una vera e propria peculiarità del “cuntu“, altre volte la narrazione può riguardare anche una situazione o molto semplicemente un modo di dire.

L’intento di Rosario Priolo è proprio quello di raccontare delle storie autoctone, rivolte alle nuove generazioni ma anche alla sua, spesso infatti queste sono sconosciute ai più che magari conoscono la morale o il modo di dire che ne viene fuori, senza però conoscerne origini e storia.

Il fine è quello di tramandarle per non dimenticarle e preservarle come patrimonio culturale ciminnese. Sono questi dei sentimenti che ci accomunano, spingendoci ad inaugurare con questa prima pubblicazione una nuova rubrica interna al sito Agorà Ciminna curata da Rosario Priolo con cadenza periodica.

Al pubblico ciminnese, e non, la possibilità di arricchire attraverso i commenti il racconto con particolari magari sconosciuti oltre che a manifestare le proprie esperienze e sensazioni.

La rubrica “ti cuntu un cuntu” è raggiungibile dall’home page del sito, cliccando alla voce cultura.


Un detto Ciminnitu dice “PARINU I VECCHI LITRI”.

di Rosario Priolo

Dicasi di una coppia di anziani, anche un po’ trasandati.
Le foto pubblicate sono relative al gruppo ligneo della Madonna dell’Itria o dell’Odigitria, oggi custodita in Chiesa Madre, e che fino ai primi decenni dello scorso secolo era venerata nella chiesa a Lei dedicata, sita nella via Castello.
Detta chiesa venne venduta a privati , in quanto in pessimo stato di conservazione.

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