Provincie addio, la giunta Crocetta approva l’abolizione

di Agorà Ciminna

La giunta di Rosario Crocetta ha dato via libera al ddl che, applicando l’art. 37 dello Statuto Speciale, elimina i nove enti che costano 700 milioni di euro ogni anno e li sostituisce con dei liberi consorzi di Comuni. Agli enti saranno assegnate nuove competenze, come quelle su acqua e rifiuti. Presidenti e consiglieri non saranno eletti direttamente ma verranno scelti da sindaci e consiglieri comunali, e non percepiranno  alcuna indennità. Gli Ato andranno finalmente in pensione. Annullate quindi le votazioni previste per il mese di maggio.

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La rivoluzione delle Provincie è da intendere come una riorganizzazione generale delle competenze degli enti locali. La nuova legge, grazie all’intesa governo-maggioranza, se sarà approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana porrà la Sicilia all’avanguardia sul piano nazionale. Si è infatti persa per strada, sulla penisola italiana, la riforma del governo Monti per l’abolizione delle Provincie a causa di una fine anticipata della legislatura “tecnica”. E’ durato un paio d’ore il confronto di vertice tra Rosario Crocetta e i capigruppo di maggioranza a Palazzo d’Orleans. Il governatore ha illustrato i punti salienti del ddl di riforma che è stato varato dalla giunta per approdare oggi a Palazzo dei Normanni. Una riforma su cui c’è una condivisione di massima da parte dei partiti di maggioranza.

Le Province verranno sostituite dai liberi consorzi di Comuni previsti dallo Statuto. Un quadro nuovo che porterà alla fine dell’era degli Ato idrici e degli Ato rifiuti. “Con la riforma, proprio come il Pd ha sempre sostenuto, ci sarà un abbattimento reale dell’apparato pubblico con l’eliminazione di duplicazioni di spesa”, sottolinea il capogruppo dei democratici Baldo Gucciardi. Sarà proprio dalla fine di cda e collegi sindacali degli Ato e degli altri enti che saranno sostituiti dai consorzi che maturerà una delle voci di risparmio di spesa. Inoltre ci saranno ancora risparmi grazie all’assenza di cariche elettive. Per i consorzi, infatti, sono previste “elezioni di secondo livello, con organi elettivi più snelli, senza indennità”, riferisce Lino Leanza, capogruppo dell’Udc. In pratica, saranno i sindaci dei Comuni del consorzio a eleggere tra loro il presidente del consorzio. Mentre i consigli comunali eleggeranno il consiglio, che sarà comunque meno numeroso degli attuali consigli provinciali. Non ci saranno indennità, ma solo rimborsi per consiglieri e presidenti.

Oltre ad assegnare nuove competenze agli enti che prenderanno il posto delle Province, si potrebbero decentrare ai Comuni alcune competenze attualmente in carico alle Province, come l’edilizia scolastica.

7 Replies to “Provincie addio, la giunta Crocetta approva l’abolizione”

  1. Caro consigliere Mannina ti consiglio di rimuovere dal tuo blog la presentazione della tua candidatura alla Provincia. Abbandonaci il pensiero, mettici una Crocetta sopra. Ma forse anche al Comune ti conviene levare l’ancora. W
    Grillo

    1. Ti ringrazio per l’invito, anche se l’averti associarto un faccino dall’epressione cosi stupida, sminuisce il tuo suggerimento.

  2. bravo crocetta nove carrozzoni in meno in sicilia, però gioire come qualche postante per chi ancora si deve candidare mi pare banale e puerile.
    Micheluccio ora andrai a lavorare ??????? bisogna che in tempi di crisi ognuno di noi rinsavisca un pò e si torni con i piedi per terra.
    di cu è Crocetta nostru e cu nu po livari nuddu.
    w Crocetta.

  3. mi dispiace non poter commentare sul post della TARSU però da cittadino voglio dire la mia. Caro Elia sei il figlio del sindaco e quindi anche se tu dici qualche piccolissima verità , non sei credibile, ma non lo sei in quanto la storia ti smentisce, e allora mi chiedo e ti chiedo :” ma perchè circa 2 anni fà l’attuale presidente del consiglio e l’attuale assessore al bilancio dai banchi dell’opposizione e da un balcone di via dott. Graziano gridavano vergogna e ladri nei confronti dell’attuale assessore alla cultura dott, Leone, ed allora sindaco, per aver aumentato del 30% la TARSU e gli stessi esponenti di minoranza tagliavano e mettevano in bilancio solamente 10.000 € nel capitolo delle manutenzioni ed oggi ne mettono 140.000 € e aumentano la TARSU del 78% bastava riconfermare i 10.000€ e si sarebbe ridotta la TARSU del 30%, caro Elia questa è storia, storia inconfutabile cui gli atti la confermano, e ti smentiscono.
    Caro Elia lascia stare i tuoi sermoni nei confronti dei cittadini e rivolgerli ai tuoi amministratori, capisco bene che il problema è culturale di chi a 70 anni si trova ad amministrare il comune di Ciminna nell’era di internet, ma è inconfutabile che l’attuale sindaco non crede nè all’Unione dei Comuni, nè a Metropoli Est, nè al Patto dei Sindaci, nè ai Distretti Turistici,nè ai Gemellaggio, nè alla Raccolta Differenziata ecc.ecc.per lui tutto ciò sono “Minchiate”, che lo ripete agli impiegati e a chi cerca di stimolarli in ciò, minchiate che in altri comuni danno, sviluppo, economia, risparmio dei costi della politica, abbassamento delle tasse ecc.ecc. Caro Elia il Sindaco non ha mai partecipato ad una di queste riunioni non sà di cosa si parli! oggi abbiamo un sindaco e un vice che insieme mettono circa un secolo e mezzo, capisci bene che nell’era di internet loro sono superati! persone oneste e per bene, tanto che li ho votati, ma alla prova dei fatti stanno deludendo, il vice è stato un buon amministratore in passato, ma l’allora sindaco era una ragazza di 25 anni che era molto attiva e delegava tutto sui suoi collaboratori, e allora lui aveva ben 20 anni meno, bastava selegare qualcun’altro ! caro Elia i tuoi sermoni li devi rivolgere a chi oggi comanda il Comune!
    con affetto , un cittadino deluso

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