Un incunabolo nella Biblioteca dei Frati cappuccini di Ciminna, si presenta il libro di Domenico Passantino

di Domenico Passantino

Un incunabolo nella biblioteca dei cappuccini di CiminnaVi invito con piacere a condividere questa scoperta che ho fatto e che mi è costata non poca fatica. Si tratta di un incunabolo pubblicato nel 1492, mesi prima che Colombo partisse per oltrepassare le Colonne d’Ercole. Il valore economico di questa quattrocentina si aggira attorno ai 24.000 euro e, per questo motivo, ho provveduto a farla mettere in cassaforte e ho chiesto alle autorità comunali, tramite l’associazione “facitur” di Antonello Passaro, affinché si predisponga una teca dove poter conservare e ammirare il prezioso incunabolo.

Il mio volume viene presentato per iscritto e oralmente dal professore Giorgio Di Maria, che insegna Filologia classica all’Università di Palermo e che è stato mio relatore per la tesi di laurea magistrale.

L’evento si terrà sabato 17 dicembre alle ore 17.30 alla Biblioteca comunale “F. Brancato” di Ciminna.

 

Introduzione al libro di Giorgio Di Maria (Filologia classica – Università degli Studi di Palermo)

E’ un piacere scrivere qualche rigo a mo’ di presentazione dell’opuscolo di Domenico Passantino dedicato ad alcuni misconosciuti volumi della Biblioteca Comunale di Ciminna.
Piace l’entusiasmo profuso in ogni pagina dall’autore, che si è accostato alla materia con entusiasmo e competenza ed inserisce le informazioni che presenta piacevolmente, nel contesto del suo vissuto, delle sue emozioni e dei suoi pensieri. Se si rivolge al candido lettore, può farlo vieppiù in quanto egli stesso si dimostra candido e probo mentre profonde disinteressatamente le sue energie nell’intento di valorizzare volumi che sono vestigia del passato, di una storia culturale che ci vivifica ed incoraggia a trovare nella cultura i valori per affrontare il presente.
Piace parimenti il pensiero di una comunità locale quale è quella di Ciminna, che ha contato e conta nella storia della cultura siciliana anche grazie a sacerdoti eminenti e latinisti di valore (mi viene in mente mons. Francesco Masi, un mio punto di riferimento nell’accostarmi al latino della Chiesa); di una comunità locale, dicevo, interessata e pronta a volgere lo sguardo al proprio passato per far tesoro del messaggio che da esso le proviene.
E’ anzitutto sotto questa luce, e poi sotto molti altri aspetti, che le sagaci riscoperte di Domenico Passantino acquistano l’importanza di uno stimolo propulsivo per una comunità che, come tutte, deve continuare ad alimentare la consapevolezza della propria storia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.