Ricordo di un’estate

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Ciminna, Strada San Francesco, (anni ’60).

di Maria Teresa Lentini

Nella quiete assolata,

di languidi pomeriggi,

quando l’estate era al culmine

e l’ozio diventava padre.

Quando lenti s’aprivano gli usci,

su stanze ombrose,

che sapevano di lisciva

e sugo di pomodoro.

Erano, gli uomini, al circolo sociale,

per un giro di carte e un bicchiere di vino,

in bocche grandi di risate

e piegata pelle di cuoio antico.

E le donne, quelle da marito,

odorose di bisso e lino,

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Ciminna, Via Faso, estate 1966. (da sin, le ‘tre Caterine’ io e il mio primo nipotino, figlio di mia sorella.)

piegate come amanti,

sul dilemma d’intricati intagli

e rete al ‘cinquecento siciliano’.

All’ombra sedevano le anziane,

dentro chiacchiere e sbadigli,

curve, sopra seggiole vissute,

con in capo enormi fazzoletti,

a coprire annodate trecce bianche

e in ogni tempo e in ogni luogo,

sempre, di nero seppia, vestite.

 

“Questo è il ricordo della mia prima estate a Ciminna, quando ancora non avevo quattro anni e trascorsi alcuni giorni dalla nonna materna”.

 

Da: ” Tutte le parole che ho nel cuore”, inedita.
Copyright© 22/08/2013, di Maria Teresa Lentini, tutti i diritti riservati.

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