Sulla bugia e la menzogna dai bambini agli anziani.

Deliri seriali di Domenico Passantino

menzognaRiflettendoci il verbo italiano mentire, che deriva direttamente dal latinomentiri, è identico nella formazione e nel significato al siciliano ammintari, che erroneamente connettiamo con l’italiano inventare, col quale ha pure un rapporto, ma di contiguità: inventare vuol dire scoprire per  primo qualcosa: l’inventore è chi scopre, inventa qualcosa di mai visto prima, una invenzione;una invenzione è qualcosa che ha attinenza con la realtà e con la verità. Il telefono, per esempio, è stata una invenzione dell’inventore Marconi, che l’ha inventato affinché la voce di due persone si sentisse da lontano realmente edavveroveramente.

Mentire, invece, come ammintari siciliano, è un verbo denominativo: deriva cioè da un nome, da un sostantivo e il sostantivo in questione è mente: alla lettera, quindi, mentire (ammintari) vuol dire sì inventare, ma nell’accezione di creare con la mente, di trovare nella mente. Ecco perché la menzogna, a differenza dellainvenzione, ha rapporti con la realtà, ma non con la verità. Potremmo pure dire che mentre l’invenzione parte dalla fantasia e approda nella realtà e nella verità, la menzogna parte dalla realtà e dalla verità e approda nella fantasia, nella menzogna, nella falsità.

Ai bambini che, per motivi che Freud avrà indagato in qualche studio, dicono bugie si intima di non dirle “perché cresce il nasino come pinocchio”. Il bimbo dice bugie ma non vuole ingannare, semplicemente inventa storie con la fantasia e, se e quando lo fa intenzionalmente, lo fa per avere la caramella o l’attenzione della madre.

È allora che la bugia sta per diventare inganno (in+gannare, come l’inglesegame, gioco, vuol dire raggirare, far giocare qualcuno in un gioco inventato con tutte le regole truccate per vincere sempre!).

E un uomo adulto? O addirittura un anziano? Perché un adulto dice bugie? Perché un anziano è menzognero?

Non è la sindrome di Pinocchio. Quella è una patologia e consiste nell’inventare storie come fanno i bambini.

Il motivo della menzogna nell’adulto è proprio quella stessa che mette in moto il meccanismo della bugia nel bambino: il desiderio di avere qualcosa o qualcuno.

Ci si stupisce nel sentire le menzogne di un ottantenne e sembra quasi ridicolo, ma ad una analisi più intima si deve riconoscere che:

1) forse il diventare adulti è segnato dalla acquisizione della consapevolezza del mentire per ottenere qualcosa;

2)se si mentisce per avere ancora a ottant’anni vuol dire che l’uomo non è mai sazio di avere;

2a) se l’uomo arriva a mentire per avere, cioè a deformare la verità, vuol dire che non ha ed è convinto che se non ha non è;

2bl’uomo non nulla anche a ottant’anni; non riesce ad essere.

La menzogna, deviatrice dalla verità, mostra l’uomo in tutta la sua meschinità e piccolezza, quasi nullità; lo allontana dalla Verità, ammesso che esista e, quando non la sostituisce con una menzogna, inganna con il relativismo.

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