A “RASTULATA”

di ciminnAttiva
mazzata

Chiamasi “RASTULATA”, una mazzata inferta con violenza contro qualcuno con lo scopo di fare molto male.
In questi giorni tutti noi stiamo ricevendo, via posta, il frutto delle scelte politiche di questo sindaco, della sua giunta e della sua maggioranza consiliare, stiamo ricevendo gli avvisi di pagamento della TARSU. Abbiamo già assaporato gli aumenti dell’IMU e assaporeremo l’IRPEF comunale e l’aumento del canone acqua.
Personalmente mi sono battuto sia attraverso il web, sia attraverso discussioni con alcuni amministratori per farli ragionare, per fare loro capire che un aumento del 78% della tassa per lo smaltimento dei rifiuti era una cosa ingiusta e immorale.
Non ho, ovviamente, ottenuto nessun risultato. L’amministrazione è stata sorda a qualsiasi appello mio e di altri e ha deliberato lo scellerato aumento della TARSU e tutti gli altri aumenti. Evidentemente le promesse fatte in campagna elettorale aspettavano e aspettano risposte, queste risposte ovviamente costano e l’amministrazione attinge dalle nostre tasche.
L’aumento della TARSU non è giustificato da nessun miglioramento del servizio, la raccolta dei rifiuti fondamentalmente è la stessa da anni, e la differenziata è a livelli da terzo mondo.
Quindi non stiamo pagando un servizio che è migliorato, ma scelte politiche sbagliate e  clientelari.
Una buona amministrazione è al servizio dei cittadini non a chiacchiere ma con i fatti.
A Ciminna la situazione è capovolta il cittadino paga tanto e paga troppo ma non per avere in ritorno servizi efficienti e moderni, ma solo per foraggiare  scelte politiche che favoriscono solo una piccola parte dei ciminnesi, il cittadino sponsorizza assunzioni e piccoli favori con i soldi che guadagna con sacrificio.
Insomma il cittadino per quest’amministrazione è un salvadanaio dal quale  attingere per fare politiche clientelari.
I protagonisti della gestione dell’affare rifiuti, oggi  sono tutti ancora alla guida del paese e non si fanno scrupoli, hanno aumentato in maniera abnorme la Tarsu nella speranza (vana) di riempire la voragine che le loro scelte hanno provocato nel bilancio del comune.
Prima di fare l’aumento i nostri amministratori non si sono affatto curati di approvare un nuovo regolamento per differenziare tra case abitate e case disabitate o di villeggiatura. I nostri emigrati che sono partiti per comprare una casa a Ciminna (nel paese dove sono nati), oggi maledicono il momento nel quale l’hanno fatto. Chi ha una pagliera o un garage, paga come se possedesse delle reggie.
Questo io lo chiamo disprezzo.
Le stesse persone che hanno scavato la fossa adesso ci stanno seppellendo dentro i ciminnesi che, ahimè, ancora non reagiscono.
I soldi di questi aumenti hanno migliorato i servizi? No di certo. E allora dove vanno a finire?
L’amministrazione mentre con una mano aumenta le tasse per spremere i ciminnesi dicendo che il comune sta fallendo,(avendo accanto oggi assessore l’ex sindaco) con l’altra elargisce contributi ad associazioni varie per cose che si potrebbero fare in tempi migliori, paga debiti fuori bilancio che nell’arco del tempo si  gonfiano, continua a pagare indennità e premi produzione ai capi area, non riduce la spesa della macchina comunale di un centesimo, fa finta di abbassarsi le indennità, e prepara mosse future sempre dello stesso tenore, insomma l’amministrazione finanzia la propria politica scorretta con i nostri soldi.
Credo sia arrivato il momento di dire basta.
C’è gente che per pagare le tasse comunali deve rinunciare anche a comprare generi di prima necessità, c’è gente che deve attingere ai risparmi di una vita di lavoro e di sacrificio,c’è gente che non ce la fa, non si può più avallare questa politica.
Non possiamo più assistere inermi alle sceneggiate offerte da  sedicenti uomini politici che parlano di impegno a favore della comunità e del territorio, ma non dicono una sola parola sull’attualità politica, non possiamo assistere a inciuci sottobanco che annullano la dialettica in consiglio comunale, non possiamo più assistere a politici che compaiono e svaniscono nel nulla senza lasciare traccia, non possiamo più assistere inermi a tutta questa indecenza.
Forse, quando io lanciavo il grido d’allarme sugli aumenti molti non si erano fatti i conti, adesso i conti c’è li ha fatti l’amministrazione e sono insopportabili. Consideriamo che fra qualche mese la TARSU/TIA diventerà TARES e ci saranno altri aumenti, che saranno proporzionali a quanto paghiamo oggi.
Su la testa Ciminna! Su la testa Ciminnesi!
Una politica diversa, attenta ai bisogni di tutti, imparziale e trasparente è possibile sta a noi decidere se continuare così o lottare per ottenere un cambio di politica e più rispetto.
Noi non siamo i salvadanai di nessuno, i soldi sono nostri, le tasse vanno pagate ma i soldi devono essere usati nell’interesse di tutti. A Ciminna l’amministrazione fa un pò di ordinaria amministrazione e tante scelte che favoriscono soltanto una privilegiata casta di persone che ruotano nell’orbita degli amministratori.
Quest’amministrazione ha fatto una campagna elettorale parlando di bene di Ciminna.
Ciminnesi è questo il bene di Ciminna?

2 Replies to “A “RASTULATA””

  1. Tanta gente mi ferma per strada per chiedermi cosa si può fare per non pagare la TARSU, alcuni con idee non realizzabili perchè fuori dalla legge. (tipo non paghiamo nessuno).
    La sola cosa che si può fare è aspettare la cartella esattoriale e fare ricorso alla commissione provinciale tributi, basandosi sulla mancata progressione dell’aumento.
    Tempo fa a Palermo il TAR ha annullato un aumento di analoga portata proprio per mancata progressione dell’aumento, adesso la normativa è cambiata però si può provare con l’assistenza di un legale o di un’associazione dei consumatori.

  2. Cari Ciminnesi , ma perché non fate come tante persone che sono emigrate bruciate le cartelle elettorale non presentatevi ai seggi. Queste tasse non li pagate perché i comuni e la regione ,non hanno dei fondi per portare un paese o tanti paese , in causa fateli sbattere come loro fanno con noi

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