Ciminna, festa del “Giovedì Grasso” con tradizionale “Comunione a pecuru” dei Confrati devoti di Gesù Sacramentato.

*TI CUNTU UN CUNTU – Per non dimenticare, rivolto alle nuove generazioni.

28° PUNTATA

OGGETTO: Festa del “Giovedì Grasso” con tradizionale “Comunione a pecuru” dei Confrati devoti di Gesù Sacramentato.

In questa puntata del video, vi parlerò della Confraternita del Giovedì sotto il titolo del SS. Viatico e, della celebrazione del “Giovedì Grasso” con tradizionale “Comunione a pecuru”.

Come da tradizione secolare la settimana antecedente all’inizio del periodo di Quaresima, in riparazione di quanto di poco cristiano si è potuto fare nel periodo del carnevale, la chiesa Ciminnese ha collocato nelle varie chiese dei quartieri principali, delle giornate Eucaristiche di riparazione, di suffragio per i defunti e in preparazione al periodo forte della Quaresima.

La Confraternita del SS. Viatico che comunemente viene chiamata del Giovedì (anche per questa celebrazione del giovedì grasso) celebra la propria festa nella chiesa dove ha la sua sede, con un tradizionale rito (sicuramente unico nel suo genere) “a comunioni a pecuru”, praticamente i confrati al momento della comunione attraversano il corridoio centrale della chiesa in ginocchio e con le mani a terra a modo di pecora (a pecuru). I confrati come tante pecorelle si recano verso il Buon Pastore per essere rifocillati e condotti per la giusta via. Rito che si celebra dal 1703 come prescritto nella Regola della Confraternita, al capitolo XVIII° “Ogn’ultimo Giovedì di Carnovale si faccia nell’oratorio l’esposizione del Venerabile Sacramento, facendosi la Congregazione in pubblico, e ciò per frastornare i fedeli dalli giuochi carnevaleschi, e per fuggire ogn’ occasione di peccato”.

Cerchiamo di valorizzare sempre più le nostre tradizioni, il nostro patrimonio culturale e religioso e il nostro dialetto siciliano.

Spero che questo “cuntu” sia stato di vostro gradimento e, se vi fa piacere, lasciate gentilmente un “mi piace”.

Buona giornata e alla prossima!

*di Rosario Priolo

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