Bolognetta, si presenta il libro “Il grano, l’ulivo e l’ogliastro”

 

di Agorà Ciminna

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Si presenta domenica 12 aprile 2015 alle ore 17.30 a Bolognetta, presso il Centro intergenerazionale di via Vittorio Emanuele n. 108,  il volume “Il grano, l’ulivo e l’ogliastro. Bolognetta-Santa Maria dell’Ogliastro, 1570-1960” di Santo Lombino, editore Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici – Palermo.

 

Interverranno Antonino Tutone sindaco di Bolognetta, Maria Grazia Guttilla, bibliotecaria, Rita Cedrini, antropologa, Ferdinando Maurici, archeologo e storico, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Tommaso Romano, scrittore e poeta. Coordina i lavori Umberto Balistreri. Sarà presente l’autore.

 

La manifestazione è organizzata dal Comune di Bolognetta, dalla Biblioteca civica “Tommaso Bordonaro” con la collaborazione dell’associazione culturale “Nuova Busambra”.

 

L’ingresso è aperto a tutti.

Il libro, avvalendosi di una documentazione archivistica in gran parte inedita, della memoria dei testimoni, di un’ampia ricerca bibliografica, ripercorre con rigore scientifico e gradevolezza narrativa la plurisecolare vicenda di una delle centinaia di “città nuove” sorte in Sicilia durante la colonizzazione interna  che cambiò il volto dell’isola tra il XIV e il XIX secolo.

All’inizio del Seicento, in una zona situata tra l’”asprezza dannata” del feudo e la “mollezza lasciva” della Conca d’oro, nasceva attorno ad un fondaco, per volontà della potente famiglia Bologna e del mercante Mancino, il villaggio rurale di Santa Maria dell’Ogliastro, dal 1883 ribattezzato Bolognetta, che conta oggi più di quattromila abitanti, in provincia di Palermo.

La comunità si sviluppa sotto il “mero e misto imperio” dei marchesi Mancino e grazie al lavoro di braccianti, mezzadri, contadini piccoli e medi, balie ed imprenditrici, artigiani e ceto medio in un territorio dalle risorse limitate, posto all’incrocio di importanti vie di comunicazione. L’Ottocento, dominato dallo scontro tra i proprietari terrieri ed il ceto dei “civili”, sarà un secolo di rivolte popolari e disordine amministrativo, mentre il Novecento si aprirà con la recrudescenza del fenomeno mafioso e con il grande esodo migratorio che fa nascere oltreoceano una “Bolognetta fuori di sé”, una comunità derivata in relazione continua con quella originaria.

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